giovedì 28 febbraio 2013
Vento di primavera
Avevo già accennato al periodo storico francese inerente la deportazione degli ebrei d'oltralpe, di cui ancora oggi ci si vergogna in Francia. Ne avevo parlato citando il film "La chiave di Sara" che narrava appunto questo periodo storico particolare. Ho visto in questi giorni un altro film che ripercorre molto crudamente le vicende di cui sopra, basato su testimonianze vere. "Vento di primavera", del 2010, con Jean Reno e Mélanie Laurent, tra gli altri con la regia di Rose Bosch, è, se vogliamo, ancor più crudo, dato che la storia è vissuta dal punto di vista di alcuni bambini che vivono nel quartiere di Montmartre. La storia nota: Hitler ha deciso di procedere allo sterminio di massa e vuole che il governo collaborazionista insediato a Vichy gli procuri dalla sola Parigi almeno 20.000 dei 25.000 ebrei residenti. Da qui le vicissitudini degli ebrei pariginiche vennero imprigionati nel velodromo d’Hiver prima di essere smistati versi i campi di sterminio.
Il film non accusa 'i francesi' tout court e anzi sottolinea il fatto che se dei 25.000 ebrei 12.000 sono sfuggiti alla retata lo si deve a parigini che li hanno aiutati mettendo a repentaglio la propria esistenza. Ma resta comunque impressa nelle retine la gestione dell'intera operazione da parte di uomini che non indossano le divise delle SS o della Wehrmacht ma quelle delle forze dell'ordine e militari francesi.
Film uscito in Italia nell'occasione della giornata della memoria 2011
Ok glass
...il futuro?... Non servirà più sfoderare il nostro telefonino intelligente per fare una foto o un video. Ci basterà semplicemente pronunciare un comando e l’obiettivo di Google Glass si metterà in moto, regalandoci la prima vera esperienza fotografica wysiwyg (what you see is what you get): ciò che vedrete sarà ciò che avrete (in formato digitale). E non dovremo nemmeno consultare mappe digitali sul display del nostro touch-screen. Ci penserà Google Glass a mostrarci il percorso davanti agli occhi arricchendolo, se serve, con tutte lo straordinario patrimonio di informazioni dei suoi database. Significa ad esempio che potremo puntare gli occhi verso un ristorante per avere in tempo reale le informazioni sul tipo di cucina, gli orari di chiusura e l’indice di gradimento degli utenti.
mercoledì 27 febbraio 2013
Il calcio viaggia ad alta velocità: Trenitalia lancia Frecciagoal
Da oggi clienti Trenitalia che sceglieranno di viaggiare con le Frecce avranno l’opportunità di vincere un ingresso allo stadio, per due persone, per assistere a una partita della squadra del cuore per il Campionato di calcio di Serie A 2012/2013.
Fino al 5 maggio 2013, tutti i clienti Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca potranno partecipare all’estrazione settimanale di 4 biglietti (2 ingressi per 2 persone) per le partite giocate in casa da Bologna, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma e Torino.
Ogni settimana in palio fino a 24 biglietti.
E’ sufficiente acquistare un ticket delle Frecce fino al 5 maggio 2013 ed effettuare il viaggio nello stesso periodo, poi visitare il sito web dedicato frecciagoal.it, scegliere la partita che interessa, inserire il PNR del proprio biglietto e la data del viaggio: con un semplice click, grazie al sistema istant win, si scopre subito la vincita.
Quest’anno il Frecciarossa è il treno ufficiale di Bologna, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Torino, e partner della Fiorentina. E Trenitalia ha deciso di lanciare questo concorso a premi per regalare ai propri clienti le emozioni del grande calcio. Oltre ai biglietti omaggio, sono previste altre esperienze esclusive, come visitare gli spogliatoi e passeggiare a bordo campo, prima del fischio d’inizio, vivendo da vicino l’atmosfera del match.
I biglietti per i viaggi sulle Frecce Trenitalia, sono acquistabili presso tutti i canali di vendita: trenitalia.com, le biglietterie di stazione, le agenzie di viaggio abilitate, il call center o le emettitrici self-service.
Sotto le istruzioni:
martedì 26 febbraio 2013
Crash Baggage
Un’idea semplice che sta già spopolando sul web con il popolo internauta che ne attende la commercializzazione. I negozi più prestigiosi invece la stanno proponendo come la novità dell’anno: è nata Crash Baggage, la valigia ammaccata. L’idea è venuta a un giovane di Mira. Francesco Pavia, 22 anni, ha creato il suo personale modo di vedere il mondo del viaggio. E così dopo i jeans rotti e le scarpe bucate, è arrivata la valigia già deformata. Mentre i grandi marchi di valigeria vogliono e producono bagagli lucidi e perfettamente uniformi che, però, al primo viaggio sono già distrutti e rigati, Francesco Pavia ha inventato la valigia che predispone il viaggiatore ad accettare pacificamente la sorte del suo compagno di viaggio. Anzi, più sarà strisciato o ammaccato e più vorrà dire che si è viaggiato. “Crash Baggage” è comunque all’insegna del rispetto ambientale. Costruita con materiali ecologici e a basso impatto è una soluzione creativa e funzionale per facilitare il viaggiatore. Valigie in policarbonato super leggere adatte anche per i viaggi low cost grazie alle dimensioni studiate appositamente per non creare nessun problema al momento dell’imbarco.
La collezione è composta da:
- un set di tre pezzi ( cabina - medio - grande ) a 4 ruote spinner, per una maggiore stabilita e comodità negli spostamenti;
- un modello a due ruote cabina disponibile nella misura piccola;
- traino in alluminio, leggero e maneggevole;
- lucchetto TSA, il modello universale richiesto nei viaggi verso gli Stati Uniti;
- sei diversi colori: balck, sugar blue, mustard yellow, red passion, ghost grey, military green.
Viaggiando di aereoporto in aereoporto, Francesco Pavia si è accorto di come le valigie fossero spostate, “maltrattate” e rovinate e, supportato dall’esperienza decennale della sua famiglia nel settore, ha voluto creare qualcosa di suo, di nuovo.
In un settore da anni statico e privo di innovazioni, mancava una valigia “up to date” dedicata al nuovo e moderno viaggiatore: sempre più in movimento, con poco tempo a disposizione ma attento al particolare, al design, al distinguersi dalla massa senza tralasciare la funzionalità e la comodità di un oggetto “suo” costruito con i materiali più all’avanguardia.
Crash Baggage è già prodotta con le tipiche ammaccature provocate dall’uso.
Anzi, col tempo, le nuove ammaccature andranno a dare ancora più personalità al proprio bagaglio.
Crash Baggage è un prodotto emozionale, legato alla personalità di chi l’utilizza: giovane, dinamico e viaggiatore del mondo.
Anche la sua distribuzione non avviene nei soliti canali, ma la si trova nei concept store, negozi di abbigliamento e online al sito www.crashbaggage.com.
Recentemente presentata a Pitti Immagine Uomo di Firenze e al White Show di Milano, ha riscosso ampio consenso dagli adetti ai lavori e di pubblico.
La collezione è composta da:
- un set di tre pezzi ( cabina - medio - grande ) a 4 ruote spinner, per una maggiore stabilita e comodità negli spostamenti;
- un modello a due ruote cabina disponibile nella misura piccola;
- traino in alluminio, leggero e maneggevole;
- lucchetto TSA, il modello universale richiesto nei viaggi verso gli Stati Uniti;
- sei diversi colori: balck, sugar blue, mustard yellow, red passion, ghost grey, military green.
lunedì 25 febbraio 2013
...lo sfogo del poliziotto
"Basta non ne possiamo più: ci tirano di tutto. Non si può lavorare in queste condizioni. Manifestare è giusto, ma con rispetto". Queste le parole di un responsabile della polizia a capo di una pattuglia antisommossa durante la manifestazione degli studenti contro i banchieri. Sono volate uova e altri oggetti contro la polizia e le sedi di alcune banche.
Qualche centinaio di giovani sfila in centro, traffico in tilt: "Non ci rappresenta nessuno. Torniamo a bloccare la città". Smontati i cartelloni elettorali, bruciate le schede per il voto davanti alla sede di Futuro e libertà in Santo Stefano. Davanti a Fratelli d'Italia lancio di uova, esplode la rabbia del caposquadra della Mobile: "Non si può lavorare così, stanchi di essere bersaglio". La sfilata si chiude in San Francesco. Il sindaco: "Ragazzi, riflettete: la polizia non è il nemico".
"Sarebbe bastato non posizionarsi di fronte alle sedi elettorali per evitare di sporcarsi e non dare spettacolo di fronte alle telecamere di mezza Italia". Così gli studenti del Cas (collettivo autonomo studentesco) di Bologna, in una nota, 'rispondono' allo sfogo dell'ispettore del reparto mobile che ha perso le staffe dopo essere stato bersaglio, insieme alla sua squadra, di una fitta pioggia di uova (e petardi) mentre si trovava schierato a difesa della sede di Fratelli d'Italia in via Farini.
Qualche centinaio di giovani sfila in centro, traffico in tilt: "Non ci rappresenta nessuno. Torniamo a bloccare la città". Smontati i cartelloni elettorali, bruciate le schede per il voto davanti alla sede di Futuro e libertà in Santo Stefano. Davanti a Fratelli d'Italia lancio di uova, esplode la rabbia del caposquadra della Mobile: "Non si può lavorare così, stanchi di essere bersaglio". La sfilata si chiude in San Francesco. Il sindaco: "Ragazzi, riflettete: la polizia non è il nemico".
"Sarebbe bastato non posizionarsi di fronte alle sedi elettorali per evitare di sporcarsi e non dare spettacolo di fronte alle telecamere di mezza Italia". Così gli studenti del Cas (collettivo autonomo studentesco) di Bologna, in una nota, 'rispondono' allo sfogo dell'ispettore del reparto mobile che ha perso le staffe dopo essere stato bersaglio, insieme alla sua squadra, di una fitta pioggia di uova (e petardi) mentre si trovava schierato a difesa della sede di Fratelli d'Italia in via Farini.
Gilera Runner: lo scooter pericoloso deve essere sostituito

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motori
domenica 24 febbraio 2013
Rinspeed Micromax
Dopo anni di follie, di supercar che potevano volare sull'acqua o andare sotto come un Nautilus, ora la Rinspeed rinsavisce e propone una soluzione per la mobilità nelle nostre città. Battezzato "Micromax" questo prototipo è una specie di mix fra l'auto ideale come taxi, car-sharing o car pooling. Il tutto con un abitacolo super connesso per essere sempre on line.
Sarà presentata al prossimo salone dell'auto di Ginevra, in programma nella "ridente" cittadina svizzera dal 7 al 17 marzo 2013, l'ultima creazione dell'estroso Frank Rinderknecht, patron della Rinspeed che ci ha già abituato alle sue originali interpretazioni di auto.
Insomma l'ennesima dimostrazione che la Svizzera non è solo il celebre coltellino multifunzione, montagne, cioccolato e orologi, ma vuole essere anche una fucina di innovazione nel campo della mobilità.
La microMax, veicolo al 100% elettrico, si propone di rivoluzionare la mobilità cittadina a breve raggio in modo innovativo, confortevole e amico dell'ambiente. Con una lunghezza di 3,6 metri, l'equivalente di una Mini, trovano posto tre passeggeri e un guidatore che grazie all'altezza di 2,2 metri con degli speciali sedili dotati di cintura di sicurezza, possono viaggiare "in piedi" con una notevole quantità di spazio disponibile accogliendo a bordo anche un passeggino o un carrello della spesa.
Non manca nemmeno un piccolo frigo e una macchina per il caffè oltre alla connessione wi-fi e alla possibilità di interagire con i vari smartphone per trovare la microMax più vicina pronta a dare un passaggio per recarsi al lavoro o a fare shopping.
La grande modularità dello spazio interno permette di convertire il veicolo dall'uso privato a quello commerciale con modifiche minime, lasciando fisso il solo posto del guidatore, mentre l'accesso è favorito dalla grande portiera centrale e prevedendo anche la possibilità di adottare vari moduli di equipaggiamento, ad esempio, per gli artigiani o servizi di consegna, in modo
da rendere la vettura estremamente versatile anche per il lavoro, così tutti possono dare un contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti.
Solidar Suisse contro la speculazione delle banche
Lo spot di Solidar Suisse lancia una petizione contro la speculazione delle banche in Africa. Prima prova dell'Agenzia per raccogliere le firme attraverso Facebook e Youtube. Un banchiere arriva in un villaggio africano a bordo di una Ferrari. Scende e ruba il cibo ad una famigliola poverissima. Poi riparte come se nulla fosse accaduto. Questo è lo spot di una ong svizzera, e le polemiche non tardano ad arrivare.
“Volevamo dimostrare che l’avidita’ dei banchieri é tale che sono disposti a togliere il pane di bocca anche ai più poveri tra i poveri”, spiega Andrea Arezina , della ong svizzera Solidar Suisse.
Solidar Suisse (ex Soccorso Operaio Svizzero) si impegna a favore di una società più corretta sotto il profilo sociale, politico ed economico con oltre 50 progetti in 12 paesi e con varie campagne in Svizzera. Solidar è certificata ZEWO.
Solidar Suisse (ex Soccorso Operaio Svizzero) si impegna a favore di una società più corretta sotto il profilo sociale, politico ed economico con oltre 50 progetti in 12 paesi e con varie campagne in Svizzera. Solidar è certificata ZEWO.
sabato 23 febbraio 2013
Progresso
"L'uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così il progresso dipende dagli uomini irragionevoli."
George Bernard Show
"Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà mai porne uno"
Albert Einstein
"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventeranno per tutti."
Henry Ford
Reddito minimo garantito
Bel post pubblicato dal blog Informazione Consapevole.
"In Austria c'è la Sozialhilfe, un reddito minimo garantito che viene aggiunto al sostegno per il cibo, in Norvegia c'è lo Stønad til livsopphold, letteralmente "reddito di esistenza". In Belgio esiste un cosiddetto "reddito d'integrazione", la Germania invece con l'Arbeitslosengeld II si impegna a garantire una dignitosa dimora a qualunque cittadino.
In tutti questi casi si tratta di aiuti finanziari garantiti a tutti, senza distinzioni di eta' e condizioni sociali.
Da noi, una grande campagna popolare - coinvolte 200 città, con più di 250 iniziative tra banchetti e incontri pubblici - ha consentito in soli sei mesi di portare alla raccolta delle 50 mila firme necessarie per lanciare un referendum sul reddito minimo garantito.
Lo ha raccontato Maria Pia Pizzolante, della rete TILT, tra i promotori della proposta di iniziativa popolare, presente anche nel programma del Movimento 5 Stelle e a favore della quale si e' schierato anche Nichi Vendola, leader di Sel .
Le firme raccolte, ha spiegato Pizzolante in occasione della conferenza stampa tenutasi alla Camera il 13 febbraio 2013, "saranno consegnate entro i primi 100 giorni della nuova legislatura, affinché la proposta di legge non rimanga solo una dichiarazione di intenti".
venerdì 22 febbraio 2013
Il fenomeno delle “dash camera” in auto
L’episodio del meteorite caduto sulla città degli Urali, oltre che a farci sentire piccini piccini, ha stupito per il grande numero di filmati approdati in rete e nei telegiornali di tutto il mondo. L’esplosione, la scia di fumo che si staglia nel cielo si è vista da tutte le angolature. Allo stesso modo, altri episodi particolari e spettacolari del traffico stradale sono stati visti in mezzo mondo grazie alle immagini televisive registrate da cittadini russi. La cosa appare curiosa e può far venire il dubbio che in Russia si sentano tutti eredi di Eisenstein e della sua corazzata Potëmkin: no, il cinema non c’entra nulla. C’entrano invece i problemi di legalità con i quali devono vedersela i cittadini russi.
L’incredibile ricchezza di immagini esistenti per ogni cosa degna di nota dipende infatti dal fatto che buona parte delle auto recenti i Russi fanno installare una piccola telecamerina (“dash camera”) che riprende tutto ciò che succede davanti alla macchina, registrando opportunamente ogni evento. Questo come modo per tutelarsi contro la corruzione dei poliziotti, che si “inventano” frazioni inesistenti per estorcere mance agli automobilisti indifesi.
I Tribunali infatti riconoscono come prove a discolpa le immagini televisive registrate dalla telecamerine. Analogamente il “fai da te” è usato dagli automobilisti onesti per mettere alle strette le compagnie di assicurazione che di fronte al dilagare della corruzione e del malcostume hanno finito con lo stringere i cordoni della borsa, fino al punto di rifiutare spesso anche gli indennizzi a chi ne ha pieno diritto. Se si hanno le immagini che riprendono l’incidente e comprovano irrefutabilmente la propria ragione, per le compagnie è un po’ più difficile opporsi. Il fenomeno è frutto del grave livello di corruzione esistente in Russia. Secondo la ricerca annuale di Transparency International, un’organizzazione non governativa sorta nel 1995 che analizza il fenomeno corruzione nel mondo, su 174 Paesi monitorati nel mondo, la Russia è al 133º posto nella graduatoria degli Stati meno corrotti. Per la cronaca l’Italia è a un poco onorevole 72° posto.
Qui sotto pedoni che si fanno investire dalle auto, le truffe in Russia in un unico video.
I Tribunali infatti riconoscono come prove a discolpa le immagini televisive registrate dalla telecamerine. Analogamente il “fai da te” è usato dagli automobilisti onesti per mettere alle strette le compagnie di assicurazione che di fronte al dilagare della corruzione e del malcostume hanno finito con lo stringere i cordoni della borsa, fino al punto di rifiutare spesso anche gli indennizzi a chi ne ha pieno diritto. Se si hanno le immagini che riprendono l’incidente e comprovano irrefutabilmente la propria ragione, per le compagnie è un po’ più difficile opporsi. Il fenomeno è frutto del grave livello di corruzione esistente in Russia. Secondo la ricerca annuale di Transparency International, un’organizzazione non governativa sorta nel 1995 che analizza il fenomeno corruzione nel mondo, su 174 Paesi monitorati nel mondo, la Russia è al 133º posto nella graduatoria degli Stati meno corrotti. Per la cronaca l’Italia è a un poco onorevole 72° posto.
Qui sotto pedoni che si fanno investire dalle auto, le truffe in Russia in un unico video.
Progetto Lybra, un'idea totalmente 'green'
Per ora siamo di fronte solo ad un progetto, ma l'idea, se realizzata, potrebbe cambiare il modo di produrre energia elettrica, utilizzando l'energia meccanica ottenuta dal passaggio di un'automobile su un dispositivo contenuto in un comune dosso alto 12 centimetri circa. Il progetto Lybra nasce da una equipe totalmente italiana e potrebbe essere una rivoluzione in questo campo. Andrea Pirisi, Ceo di Underground Power, ha spiegato che il sistema sarebbe in grado di produrre una quantità enorme di energia elettrica qualora fosse adottato, ad esempio, dai varchi telepass del casello di Milano Sud della tangenziale: in un anno sarebbero prodotti circa 6 milioni di kWh, pari a 650mila euro, ma soprattutto ne gioverebbe l'ambiente con 120 tonnellate in meno di anidride carbonica riversate nell'aria. Nei prossimi mesi il progetto si sperimenterà sul campo. A giugno infatti partirà un test pilota presso la sede milanese di una grande multinazionale (il cui nome è segreto) che conta oltre mille dipendenti. Se la sperimentazione andrà a buon fine come ci si auspica, saranno raccolti finanziamenti per portare avanti il progetto che interessa già a molti (si parla di una decina di clienti). Fuori dal nostro Paese molti stanno già tentando di replicare, ma non con lo stesso successo.
Il dosso rallentatore capace di produrre energia, ideato dall'ingegner Andrea Pirisi,
si basa sull'idea di recuperare l'energia cinetica che un veicolo disperde in frenata.
Il dosso rallentatore che produce energia è dotato di una pedana mobile che si abbassa al transito del veicolo provocando l'impulso elettrico. La pedana ha un'altezza di 10 centimetri e può essere anche interrata, per esser tutt’uno con il manto stradale. Sopra il dosso è applicata una copertura, gialla e nera, in gomma riciclata da pneumatici. Questo garantisce isolazione e impermeabilità al sistema elettrico sottostante, ma anche aderenza ai pneumatici del veicolo. Qual è la resa del dosso Lybra? È stato calcolato che sistemando il dispositivo su un tratto di strada dove transitano mediamente 5.000 mezzi all'ora, si potrebbe fornire energia elettrica a 20 appartamenti per un anno.
Questa volta l'Italia arriverà per prima ?
giovedì 21 febbraio 2013
Il sacrificio è l’essenza della vita
Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà. [..] Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.
Roberto Baggio
Roberto Baggio
mercoledì 20 febbraio 2013
Differenze fra schede bianche, nulle e astensione
Visto che Domenica e Lunedì prossimo alcuni di noi dovranno andare a votare e magari hanno anche una gran voglia di mandare a quel paese la politica. E visto che sta dilagando moltissimo l’antipolitica, è bene fare un po’ di chiarezza fra schede nulle , schede bianche e astensione.
fonte:
Premessa: per le elezioni amministrative e i referendum esiste il quorum minimo per validare le elezioni : 50% più un voto degli aventi diritto. Per le altre elezioni non è previsto nessun quorum.
Opzione scheda nulla
Le schede nulle sono quelle schede compilate in modo non conforme (intenzionalmente o no) a quanto richiesto dal ministero dell’Interno. Vengono conteggiate nei voti non validi e non influiscono ai fine dei voti di maggioranza o opposizione.
Facciamo un esempio: siamo in 4 cittadini aventi diritto a votare. Due votano lista A, uno vota lista B e uno scarabocchia la sua scheda, cioè invalida la sua scheda. Succede che gli aventi diritto sono 4, i votanti sono 4, i volti validi 3, le schede bianche sono 0, le schede nulle sono 1. La lista A prende 66,6 % dei voti, la lista B prende 33,3%. L’affluenza alle urne (quorum) è del 100%, gli astenuti sono il 0%, i volti validi sono il 75% e i voti nulli sono il 25%.
Opzione scheda bianca
Le schede bianche sono schede valide ma senza indicazione di voto. Pertanto vengono conteggiate nei voti validi. Non influiscono ai fine dei voti di maggioranza o opposizione.
Facciamo un esempio: siamo in quattro a votare. Due votano lista A, uno vota lista B, uno consegna la scheda bianca. Succede che gli aventi diritto sono 4, i votanti sono 4, i volti validi 4, le schede bianche sono 1, le schede nulle sono 0. La lista A prende 66,6 % dei voti, la lista B prende 33,3%. L’affluenza alle urne (quorum) è del 100%, gli astenuti sono il 0%, i volti validi sono il 100% e i voti nulli sono il 0%.
Ricordatevi che c’è sempre la possibilità di brogli, per esempio che qualche scrutatore riesca, al momento dello spoglio, in qualche modo a fare una croce sulla scheda.
Ultima opzione: non andare a votare.
Si viene conteggiato negli astenuti e pertanto non si influisce ai fine dei voti di maggioranza o opposizione.
Facciamo un esempio: siamo in 4 cittadini aventi diritto a votare. Due votano lista A, uno vota lista B, uno non si reca alle urne. Succede che gli aventi diritto sono 4, i votanti sono 3, i volti validi 3 gli astenuti sono 1. La lista A prende 66,6 % dei voti, la lista B prende 33,3%. L’affluenza alle urne (quorum) è del 75%, gli astenuti sono il 25%, i volti validi sono il 100% e i voti nulli sono il 0%.
Puntare sul non raggiungimento del quorum (nel caso di elezione amministrative) è un po’ stupido perché verrebbe nominato un commissario in attesa di nuove elezioni, con tutti i disagi che comporterebbe per i propri concittadini.
La Legge prevede anche la possibilità di rifiutarsi di ritirare la propria scheda elettorale. In quel caso, si è di fronte a un non voto. In pratica il nostro comportamento equivale alla astensione pari al non andare fisicamente a votare. Vale l’esempio di cui sopra.
In effetti, questo metodo è un po’ inutile perché altro non fa che innervosire il personale del seggio, che deve prendere nota della richiesta. Inoltre questo fa rallentare notevolmente le operazioni di voto, innervosendo anche gli altri votanti. Se lo si fa solo per ottenere il timbro sul proprio certificato elettorale, va chiarito che non è assolutamente vero che si perda il diritto di voto se non si timbra il certificato. Fin quando si è in possesso di un certificato valido, si può votare (o non votare) tranquillamente ad ogni elezioni.
In conclusione: scheda bianca, scheda nulla o astensione sono la stessa cosa. Non contano nulla. Decide solo che si reca alle urne e vota regolarmente. Ben lo sanno i soliti irriducibili militanti di ciascun partito. Se si vuole contare qualcosa, bisogna ASSOLUTAMENTE informarsi sui programmi di TUTTI i partecipanti e scegliersi (cioè VOTARE) i personaggi più vicini alle proprie idee. Non bisogna assolutamente piegarsi alla solita logica dell’abitudine. “Ho sempre votato A, voterò A anche questa volta”: SBAGLIATO! Se B, C, D o F sono migliori di A, perché votare A?
Buon voto!
http://www.trading-team.net
Parla la dipendente Green Power oggetto delle battute del Cavaliere
Angela Bruno chiede a Silvio Berlusconi "scuse pubbliche" per le offese subite. "Non capita tutti i giorni di trovarsi su un palco e di dover rispondere a battute a doppio senso da una persona potente", racconta durante Piazza Pulita su La7 la dipendente di Green Power che sabato scorso è stata protagonista involontaria di una gag del leader del Pdl. "Volevo riportare le cose nel discorso professionale, ho sviato in maniera elegante. Lui crede di scherzare, ma deve essere una persona seria".
martedì 19 febbraio 2013
Magigas D7
Aggiungere al pieno di gasolio dei “topi” da trasporto un additivo ricavato dagli scarti della viticultura, capace - si promette - di abbattere le emissioni di anidride carbonica del 9,2%, ma soprattutto del 60,4% quelle del Pm10 e del 5,7 per Nox, nonché di tagliare dell’8,8% i consumi dei mezzi.
È la proposta-promessa di Magigas D7, il prodotto già sperimentato sui bus Actv e sui treni delle ferrovie dello Stato e che ora approda per una sperimentazione in laguna, sulla base di un accordo tra l’azienda di consulenza ambientale Envicon, la Catil Servizi (tra le maggiori imprese di trasporto veneziane), Magigas e il patrocinio della Cgia. Per ora è una sperimentazione, ma il progetto di alimentare con biocarburanti le barche da trasporto e mezzi pubblici è una realtà avviata: «Abbiamo già presentato formale richiesta per un’area nei “100 ettari” Eni a Porto Marghera», osserva Stefano Biondi, ad di Evicon, «per realizzare uno stabilimento per distillare l’additivo dal biocarburante».
Negli ultimi tre anni, MAGIGAS è stata l’azienda in Italia - e probabilmente in Europa - più attiva nello studio dei carburanti a base di bio-etanolo spingendo in avanti la ricerca e realizzando una serie di prodotti incredibilmente performanti con i quali è stata data vita a campionati e trofei automobilistici. Attraverso il sito dedicato www.extremecompetition.it è possibile conoscere ed acquistare l'ampia gamma di prodotti specifici per il mondo della competizione. Ed è proprio da questa esperienza maturata sui campi gara, dalla ricerca e dall’applicazione di questi anni che è nato un nuovo additivo, assolutamente rivoluzionario, capace, in pochi giorni dalla sua presentazione, di far parlare di sé i media, le amministrazioni locali e tutta l’opinione pubblica per le incredibili potenzialità che ha già mostrato nella lotta all’inquinamento delle nostre città. Il nuovo additivo D7 prende le sue origini e la sua forza dal Bioetanolo. Miscelato al normale Gasolio da autotrazione, restituisce nuova vita ai vecchi motori Diesel abbattendone in larga parte tutti i fattori inquinanti. Definitivamente convinta dai risultati ottenuti nelle prove al banco svoltesi presso il Centro Ricerche della Commissione Europea JRC di Ispra (Va), la Regione Veneto, con un conferenza stampa indetta il 4 febbraio u.s., ha reso noto il finanziamento di una sperimentazione “sul campo” denominata CLEAN VENICE che ha come obiettivo principale, proprio attraverso l’utilizzo del D7 su tutta la flotta dei mezzi ACTV operanti a Lido di Venezia e dedicati al trasporto pubblico (su gomma), l’abbattimento nell’atmosfera delle polveri sottili (i così detti PM10) ma anche dell’anidride carbonica, degli ossidi di azoto e degli idrocarburi incombusti
. La durata della sperimentazione a Lido di Venezia abbraccerà un arco temporale che avrà significative variazioni climatiche e proprio per questo ancor più valido da un punto di vista scientifico. I controlli sulle emissioni saranno effettuati con apparecchiature mobili che verranno posizionate sui mezzi stessi, in modo da permettere un monitoraggio costante in tutte le situazioni operative. Magigas D7 è un prodotto che permette di dare un contributo significativo al miglioramento dell’aria che respiriamo.
Negli ultimi tre anni, MAGIGAS è stata l’azienda in Italia - e probabilmente in Europa - più attiva nello studio dei carburanti a base di bio-etanolo spingendo in avanti la ricerca e realizzando una serie di prodotti incredibilmente performanti con i quali è stata data vita a campionati e trofei automobilistici. Attraverso il sito dedicato www.extremecompetition.it è possibile conoscere ed acquistare l'ampia gamma di prodotti specifici per il mondo della competizione. Ed è proprio da questa esperienza maturata sui campi gara, dalla ricerca e dall’applicazione di questi anni che è nato un nuovo additivo, assolutamente rivoluzionario, capace, in pochi giorni dalla sua presentazione, di far parlare di sé i media, le amministrazioni locali e tutta l’opinione pubblica per le incredibili potenzialità che ha già mostrato nella lotta all’inquinamento delle nostre città. Il nuovo additivo D7 prende le sue origini e la sua forza dal Bioetanolo. Miscelato al normale Gasolio da autotrazione, restituisce nuova vita ai vecchi motori Diesel abbattendone in larga parte tutti i fattori inquinanti. Definitivamente convinta dai risultati ottenuti nelle prove al banco svoltesi presso il Centro Ricerche della Commissione Europea JRC di Ispra (Va), la Regione Veneto, con un conferenza stampa indetta il 4 febbraio u.s., ha reso noto il finanziamento di una sperimentazione “sul campo” denominata CLEAN VENICE che ha come obiettivo principale, proprio attraverso l’utilizzo del D7 su tutta la flotta dei mezzi ACTV operanti a Lido di Venezia e dedicati al trasporto pubblico (su gomma), l’abbattimento nell’atmosfera delle polveri sottili (i così detti PM10) ma anche dell’anidride carbonica, degli ossidi di azoto e degli idrocarburi incombusti
. La durata della sperimentazione a Lido di Venezia abbraccerà un arco temporale che avrà significative variazioni climatiche e proprio per questo ancor più valido da un punto di vista scientifico. I controlli sulle emissioni saranno effettuati con apparecchiature mobili che verranno posizionate sui mezzi stessi, in modo da permettere un monitoraggio costante in tutte le situazioni operative. Magigas D7 è un prodotto che permette di dare un contributo significativo al miglioramento dell’aria che respiriamo.
Remix di allegria
Una ventata di allegria
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lunedì 18 febbraio 2013
L'APP CHE MISURA LE RADIAZIONI dello smartphone
La startup Tawkon ha appena rilasciato un'applicazione per smartphone molto particolare. Che non fa mistero di basarsi sul timore diffuso che i cellulari emettano radiazioni pericolose. Timori che la scienza deve ancora rendere certezze, con studi che ritengono plausibile il collegamento tra l'insorgenza di patologie tumorali e utilizzo dei cellulari, e altri che vanno in direzioni opposte.
Nessuna certezza ancora, se non una: i telefoni emettono una quantità di radiazioni, più o meno a seconda del modello. E ne emettono di più quando hanno difficoltà ad agganciarsi alle celle.
Radiazioni che in ogni caso fanno paura. E che Tawkon utilizza però come dato, per aiutare gli utenti a monitorare effettivamente quante il proprio telefono ne emetta, e regolare il proprio comportamento di conseguenza. L'app è disponibile per Android e Blackberry, Apple non l'ha voluta sul proprio App Store. Ma una versione iOS esiste, e può essere utilizzata sui terminali sbloccati.
L'applicazione avvisa l'utente quando lo smartphone arriva ad emettere un certo livello di radiazioni, e tiene traccia dei conteggi con un'agenda che rende subito chiara l'esposizione durante i periodi recenti.
Ma l'app lavora su due fronti: mentre suggerisce agli utenti di cambiare posizione e luogo per diminuire l'emissione di radiazioni, tiene conto anche di dove la rete è più debole, e mette sotto sforzo i telefoni. Qualcosa che può accadere anche all'interno di una stanza, in cui magari in un angolo il telefono "prende" bene, e in un altro no.
Uno scenario di monitoraggio che agisce anche sul fronte energetico: nei luoghi in cui lo smartphone prende bene, emette meno radiazioni e consuma quindi meno batteria. L'applicazione è gratuita, e nonostante le implicazioni sanitarie dell'uso degli smartphone siano ancora sotto studio, Tawkon ha comunque sottomano un'app che può aiutare a tranquillizzare un po' chi usa molto il cellulare, e magari utilizzare un auricolare. (Repubblica.it)
domenica 17 febbraio 2013
L'impiccio
Luciana Littizzetto, Col Cavolo
sabato 16 febbraio 2013
Immagina. Puoi.
La Lila ha inviato un questionario ai leader delle principali forze politiche che si sfideranno alle prossime elezioni. E li ha messi nei panni delle persone che vivono con l'Hiv. Mettendo anche gli elettori nelle condizioni di capire quale sia davvero il loro pensiero verso le persone sieropositive. Lo stigma e la discriminazione che colpiscono le persone con Hiv sono una questione non più trascurabile. La difesa dei diritti non ha a che fare solo con la dignità, ma con i temi più ampi di prevenzione e accesso alle cure.
Immaginate di voler votare per un candidato, o una candidata, che ritenete capace e affidabile, o almeno eleggibile, e di scoprire che ha l'Hiv. Ora immaginate che la persona capace e affidabile, di cui scoprite la sieropositività, sia una collega di lavoro, l'insegnante dei vostri figli, il barista che vi serve il caffè tutte le mattine, la ragazza carina o il ragazzo muscoloso che viene in palestra nei vostri stessi orari, il poliziotto a cui chiedete aiuto, la dottoressa che vi sta visitando. Quale sarebbe la vostra reazione?
Troppo spesso all'Hiv viene ancora associata l'idea di una persona contagiosa, o quantomeno poco affidabile, se non immorale. Come se la malattia fosse una colpa. Come se non fossero chiare da almeno trent'anni le vie esclusive di trasmissione del virus. Come se l'Hiv riguardasse alcuni, e non altri. L'Hiv riguarda tutti. Chi ci vive, e chi non ce l'ha. Riguarda la politica, i cittadini, gli uomini e le donne, i giovani e i meno giovani, gli italiani e gli stranieri. Il virus non fa distinzioni di genere, di classe, di geografia.
Non è un caso che oggi il 60 per cento delle persone che ricevono una diagnosi di Aids non sapesse neppure di avere l'Hiv, o che una persona sieropositiva su tre non sappia di esserlo. Anche a questo portano discriminazione e stigma che colpiscono le persone con Hiv. Una patologia oggi curabile fino ad azzerare la carica virale, ma che può ancora rendere molto difficile la vita sociale, lavorativa, affettiva.
Stigma e discriminazione sono evitabili, oltre che immotivati, e vanno denunciati. Una campagna di comunicazione certo non basta, sono necessarie azioni politiche, cambi culturali, aumento della consapevolezza. Mettersi nei panni di una persona con l'Hiv è un primo passo.
I leader di coalizione sono stati rappresentati così per dare un messaggio a loro, agli elettori, e alle persone che con l'Hiv vivono davvero. È un messaggio di sostegno, prima che provocatorio.
La campagna della Lila è ispirata da Aides, associazione francese di lotta contro l'Aids, con il suo consenso e sostegno.
In Usa sarà il treno a produrre energia
Recuperare energia elettrica lungo i binari della ferrovia. È questa l’ultima scoperta dei ricercatori americani della Stony Brook University che hanno messo a punto un sistema per ricavarla dalle vibrazioni prodotte dai treni in corsa. Un dispositivo appena uscito dai laboratori di ricerca, chiamatoMMR-based Railroad Energy Harvester, che dall’altra parte dell’oceano ha già raccolto un notevole successo di critica. Vincendo anche il premio nazionale delle Energy Harvesting e il relativo brevetto per la sua commercializzazione. Un titolo assegnato ai sistemi in grado di raccogliere e convertire energia ambientale, in questo caso il movimento oscillatorio, in energia elettrica.
IL DISPOSITIVO - A trasformare l’oscillazione dei convogli un congegno da applicare ai binari che trasmette l’energia dispersa dai treni a un generatore in grado di trasformare le vibrazioni in energia elettrica. Il tutto sfruttando il cedimento della rotaia di 2-2,5 cm che subisce al passaggio del treno (avviene solo in linee ferroviarie di un certo tipo), risorsa che mai prima d’ora era stata calcolata come fonte energetica e che i ricercatori hanno pensato di accumulare per alimentare gli apparati ferroviari, come segnalamento, biglietterie e comunicazioni.
ENERGIA DAI BINARI – Infatti, secondo i ricercatori americani, l’energia prodotta potrebbe garantire un costo minore per la gestione del sistema ferroviario. Alimentando gratuitamente segnalazioni vocali, luminose, impianti periferici, biglietterie e passaggi a livello. Un risparmio non da poco, visto che si parla della rete Usa, la più estesa e costosa del pianeta. «Il sistema», spiega Dario Zaninelli, professore di sicurezza del Politecnico di Milano, «potrebbe essere interessante per le linee ferroviarie in territori isolati, dove non ci sono altre alimentazioni elettriche. Per esempio in quei tratti anche di lunghezza considerevole non elettrificati, disseminati in Canada e negli Stati Uniti, percorsi da treni diesel ed elettrici».
FERROVIE NOSTRANE - Un discorso di convenienza che, tuttavia, cambia notevolmente quando lo sguardo dell’ipotesi si posa sull'Italia. «Per le nostre ferrovie un sistema del genere sarebbe poco utile perché non abbiamo linee ferroviarie che attraversano vaste zone prive di urbanizzazione ed esistono comunque le alimentazioni elettriche lungo linea». Un problema che tocca non solo la distribuzione elettrica lungo i nostri binari, ma anche la loro conformazione. «Il dispositivo messo a punto dai ricercatori americani», aggiunge Zaninelli, «per produrre potenza elettrica sfrutta il cedimento del binario al passaggio del treno di 2-2,5 cm, cedimenti troppo elevati per le nostre ferrovie. Per l'alta velocità ferroviaria, per esempio, sono considerati limite cedimenti di un decimo di millimetro».
SUGGERIMENTI MADE IN ITALY - Il sistema americano di recupero energetico, se pur accolto con grande entusiasmo all’estero, non colpisce i nostri ricercatori. «In termini energetici se il binario oscilla, il treno consuma più energia per la sua marcia e quindi sarebbe meglio lavorare sull’installazione del binario ferroviario, limitando al minimo i cedimenti». Una critica che mette in primo piano anche la sicurezza ferroviaria, focalizzata sull’accoppiamento ruota-rotaia. «È molto più conveniente», conclude Zaninelli, «che il binario non oscilli per risparmiare energia nel moto del treno, invece di generare cedimenti per recuperarla in un secondo tempo». (Corriere.it)
venerdì 15 febbraio 2013
il monologo di Luciana sull'amore
Parte con il consueto umorismo cui ci ha abituati a 'Che tempo che fa'. Poi, nella seconda parte, si fa sempre più seria: nel monologo di San Valentino di Luciana Littizzetto nella terza serata del Festival anche i diritti negati alle coppie gay e la violenza sulle donne
Romania laica, basta soldi alle Chiese
Ogni anno la Romania consegna alle numerose confessioni riconosciute nel suo territorio 540 milioni di euro che vengono impiegati per pagare gli stipendi ai sacerdoti e costruire nuove chiese, ma adesso c'è chi chiede al Parlamento di sospendere i finanziamenti e impiegare quella somma per migliorare le condizioni di scuole e ospedali.
Lo riferisce l'agenzia "Birn", riferendo che trentatré gruppi di cittadini e organizzazioni non governative hanno firmato ieri un appello comune in questo senso: "La nostra costituzione afferma che la Romania è una repubblica laica che non riconosce alcuna religione di Stato - spiega Toma Patrascu, vice presidente dell' Associazione secolare - quindi non esiste base giuridica per questo genere di contribuzioni mentre sarebbe molto più intelligente e utile adoperare queste risorse per migliorare le condizioni di vita dei cittadini".
Non tutti ovviamente condividono la proposta, per esempio il teologo Radu Preda obietta che "non c'è nulla di sbagliato nel sostenere economicamente le organizzazioni a carattere religioso, poiché tradizionalmente esse si occupano anche dell'educazione del popolo". In Romania le chiese e congregazioni riconosciute dallo Stato sono diciotto, anche se l'85 per cento di una popolazione che supera i 19 milioni di individui si definisce "ortodosso".
La Chiesa cattolica è seconda, sia pure a distanza ragguardevole, nella graduatoria dei fedeli. Nonostante la dichiarata appartenenza religiosa e culturale, molti cristiani ortodossi rumeni coltivano però atteggiamenti critici riguardo alle gerarchie ecclesiastiche.
Negli anni del comunismo e del regime di Ceaucescu molti sacerdoti di una Chiesa relegata al margini della società collaborarono, più o meno costretti, con la famigerata "Securitate" ma anche dopo la fine del regime e l'avvento di una tormentata democrazia il Sinodo e molti dei suoi vescovi hanno continuato ad ostentare un'opulenza che molti rumeni vivono come uno schiaffo. L'ultimo progetto del Sinodo poi appare del tutto fuori contesto: in momento di crisi grave come questo la Chiesa ortodossa rumena sta facendo costruire una cattedrale alta 107 metri che dovrebbe essere la più grande nell'Europa del Sud Est, superando anche quella del Santo Sava che attualmente a Belgrado detiene questo primato.
Il tempio dovrebbe essere completato entro la fine dell'anno, è stato finanziato in gran parte da fedeli e investitori privati ma lo Stato vi contribuisce con 2 milioni e mezzo di euro. I laici si oppongono anche a quest'ultima partecipazione e fanno notare che la legge prevede finanziamenti pubblici soltanto nel caso di restauri di chiese in rovina. (Globalist.it)
Inutile dire che io, vivendo in uno stato laico, o per lo meno che si dichiara tale, vedrei di buon occhio una iniziativa simile
giovedì 14 febbraio 2013
M'Illumino di meno 2013
Torna anche quest' anno, venerdi 15 febbraio, l'ormai tradizionale appuntamento
con "M'illumino di meno" la campagna di sensibilizzazione sull'efficienza energetica
organizzata dalla nota trasmissione radiofonica Caterpillar di Radio 2.
Il Comune di Venezia partecipa anche all'edizione 2013 con lo spegnimento simbolico
e parziale dell' illuminazione pubblica delle maggiori piazze del territorio comunale
dalle ore 18.30 alle 18.45 e più precisamente di Piazza S. Marco a Venezia e parco 4 Fontane a Lido mentre a Mestre saranno spente le luci di Piazza Ferretto,
Piazza Pastrello, Piazza S. Giorgio, Piazza Mercato.
Con la stessa organizzazione saranno spente le luci di alcuni tra i più grandi parchi
pubblici di Mestre come il parco di S. Giuliano e Albanese.
Finalità della manifestazione e quella di promuovere il risparmio energetico attraverso buone pratiche quali la razzionalizzazione dei consumi energetici e riduzione degli sprechi, la produzione di energia pulita, la ruduzione dei rifiuti, la mobilità sostenibile.
A tale proposito in occasione dell'evento è promossa l'inizativa di Flotta Event Carpooling "15 febbbraio 2013: tutti al lavoro in Carpooling.
L'inziativa consiste nel mettere a disposizione a titolo gratuito una semplice bacheca elettronica disponibile online.
Hanno aderito inoltre all'iniziativa le Municipalità del territorio comunale, l'Istituzione Bosco e Grandi Parchi, Agire - Agenzia Veneziana per l'Energia
Con l'occasione di informa che il Comune di Venezia, sensibile ai problemi energetici partecipa attivamente al Progetto Europeo triennale denominato CASCADE, Cities Exchanging on Local Energy Leadership, il cui coordinatore è EUOCITIES. Tra i principali obiettivi del progetto l'implementazione delle politiche energetiche nelle città partecipanti,
con particolare focus sui processi di gestione, istituzionalizzazione, finanziamenti e impatto sulle infrastrutture.
Greenpeace, Golino si spoglia per una moda più pulita
Valeria Golino sfida il mondo della moda a ripulirsi. Obiettivo? Assicurare a ogni consumatore prodotti non contaminati da fenomeni come la deforestazione e l'inquinamento delle risorse idriche del nostro Pianeta.
mercoledì 13 febbraio 2013
Cina, la politica del figlio unico
A Wenzhou, nella provincia di Zhejiang, un bimbo di 13 mesi è stato travolto da un'auto guidata da un funzionario governativo ed è morto sul colpo. Un tragico incidente , che però non occuperebbe i titoli dei giornali se non fosse per il fatto che quel bambino era un secondo figlio e quel funzionario dell'ufficio per il "controllo della popolazione" stava facendo salire in macchina sua madre e suo padre per portarli nel quartier generale della polizia e fargli pagare una multa salatissima.
La politica del figlio unico in Cina crea anche questi drammatici effetti collaterali, oltre a essere pesantemente criticata dai demografi perché contribuisce all'aumento dell'età media, facendo invecchiare rapidamente la popolazione con conseguenze sulla forza-lavoro. Ma sembra che il rinnovato governo di Pechino non abbia alcuna intenzione di mettere la legge nel cassetto.
Recentemente, il capo del dicastero per il controllo della popolazione, Xia Wang, ha dichiarato che la legge sul figlio unico non verrà cancellata e resterà in vigore ancora "per molto tempo". Al momento dell'impatto il bimbo di Whanzou stava inseguendo la mamma, perché voleva salire in macchina con lei. Un gesto tipico di tutti i bambini del mondo, che però a lui è costata la vita. Era un bimbo numero 2. Secondo il governo cinese non avrebbe dovuto esserci.
La politica del figlio unico in Cina viene perseguita da più di 30 anni. Alle famiglie viene concesso un solo figlio (con l'eccezione di alcune minoranze etniche e di coppie di contadini dove il primo figlio è una femmina). Chi osa avere un secondo figlio è costretto a pagare multe severe (in media da uno a due anni di salario), o, nella peggiore delle ipotesi, viene costretto all'aborto e alla sterilizzazione forzata.
E lo Stato incassa. Trenta anni di tasse sui secondi e terzi figli ha ingrossato le casse dell'Impero Celeste. Basti guardare ai dati di Shangai. Qui i genitori fuorilegge pagano tra le tre e le sei volte gli introiti annuali della città. Li chiamano "costi di mantenimento sociale" (SMF), ma non sono altro che tasse pesantissime per ogni bambino extra.
Secondo le stime, dal 1980 a oggi il governo cinese ha incassato circa 2 trilioni di yuan (314 miliardi di dollari) dai costi di mantenimento sociale. E sono cifre al ribasso.
Sempre a Shangai, una mamma e un papà che hanno un secondo figlio devono pagare 110.000 yuan di multa (che corrisponde al reddito medio pro capite della città). E per un eventuale terzo e quarto figlio la cifra aumenta in modo ipertrofico, fino a raggiungere i 450.000 yuan.
Chi non paga per i bimbi extra entra nel mirino delle autorità e subisce pesanti vessazioni. Il bambino non viene registrato come membro della famiglia e, di conseguenza, gli vengono negati i diritti più elementari, come quello di andare a scuola e di ricevere cure sanitarie. Fino ai casi più assurdi, in cui la famiglia del bimbo viene sottoposta a punizioni corporali, o gli viene distrutta la casa da zelanti funzionari locali.
Ma c'è un altro aspetto che, unito alla politica del figlio unico, crea delle conseguenze drammatiche. In Cina, soprattutto nelle aree rurali, è ancora in voga l'aborto selettivo. Una bambina viene considerata inutile e troppo costosa, quindi molte donne preferiscono interrompere la gravidanza e provare ad avere un figlio maschio.
Demograficamente, questo comporta un aumento esponenziale di figli unici maschi. Molti di loro adesso sono adolescenti e stentano a trovare delle fidanzatine. Perché - materialmente - quelle fidanzatine non esistono.
Insomma, in Cina solo i ricchi possono permettersi una famiglia numerosa e i meno abbienti che sfidano la legge sono destinati a diventare sempre più poveri. Una grave ingiustizia sociale, che però negli ultimi anni sta occupando sempre di più le prime pagine dei giornali. L'anno scorso un centinaio di genitori che avevano perso il loro unico figlio hanno sottoscritto una petizione al governo di Pechino per chiedere un risarcimento, non avendo alcun figlio cui appoggiarsi durante la vecchiaia.
Segno che la società cinese si sta modificando. E, nonostante quello che dichiara il ministro del controllo sulla popolazione, è possibile che la politica del figlio unico non abbia ancora davanti a sé molti anni di vita. O, almeno, questa è la speranza di molte organizzazioni che da anni si battono affinché questa legge odiosa venga cancellata.
Anna Mazzone-Panorama.it
Alcol: alzare i prezzi fa calare le morti

"Il prezzo minimo degli alcolici in questa regione del Canada è stato modificato in maniera intermittente negli ultimi 20 anni", premettevano gli autori in una precedente ricerca pubblicata a gennaio dello scorso anno sulla rivista Addiction che stimava gli impatti di questi aggiustamenti sul consumo di alcol. Tim Stockwell e colleghi hanno poi proseguito gli studi e pubblicato in questi giorni un nuovo articolo dal quale emerge che un aumento del prezzo del 10% può avere un impatto sulle morti legate all'alcolismo, facendole diminuire addirittura di un terzo.
La prima ricerca aveva già stabilito un legame forte tra aumento dei prezzi e flessione dei consumi. L'aumento del 10% del prezzo minimo fa diminuire il consumo di alcolici rispetto alle altre bevande del 16,1%. L'aumento riduce il consumo di liquori del 6,8%, di vino dell'8,9%, del 13,9% quello delle bibite con alcol e dell'1,5% della birra. Per un calo assoluto dei consumi totali di alcolici del 3,4%.
Lo studio più recente fa un passo ulteriore e valuta l'impatto sulle morti legate all'alcol. Qui i dati si fanno ancora più impressionanti. Un aumento del 10% del prezzo minimo di qualunque bevanda alcolica è associato a un calo del 32% della totalità delle morti attribuibili al consumo di alcol.
Le morti sono state divise in "interamente imputabili all'alcol", "acute", cioè causate da incidenti in cui l'alcol costituiva una forte componente, e "croniche", dovute cioè a malattie causate dall'abuso di alcol per lunghi periodi come la cirrosi o i tumori del fegato. Vi sono effetti immediati ed effetto a lungo termine: per le morti "croniche" per esempio la ricaduta positiva emerge solo dopo 2 o 3 anni.
E' interessante notare che se l'aumento del prezzo degli alcolici induce anche i forti bevitori a limitarne il consumo, la maggiore presenza di negozi sul territorio ha invece l'effetto opposto: aumenta le vendite. Così quando una legge ha consentito l'apertura a privati di rivendite di alcolici si è notato che un aumento del 10% nel numero dei negozi fa aumentare le vittime totali legate al consumo di alcol di oltre il 2%.
(Marta Buonadonna - Panorama)
martedì 12 febbraio 2013
Carnevale a Venezia
Alcune immagini dal Carnevale appena finito a Venezia, foto di gente comune, in una domenica assolata e fredda. L'autrice di questi scatti è mia figlia Carolina.
http://instagram.com/carolinastefani
http://www.flickr.com/photos/castlesofsand/
http://instagram.com/carolinastefani
http://www.flickr.com/photos/castlesofsand/
Lucarelli imita D'Urso
La giornalista e conduttrice Selvaggia Lucarelli emula Barbara D'Urso, e dalla coda del supermercato lancia il suo appello: «Datemi una tessera platino della Coop».
lunedì 11 febbraio 2013
Asus Padfone 2
Si chiama Asus Padfone 2, ed è qualcosa di più di un semplice telefonino intelligente. Uno smartphone che si trasforma in tablet. Proprio così, due dispositivi al prezzo di uno .
Prima erano rifiuti ora sono bici ecologiche
Juan Muzzi, artista uruguaiano trapiantato in Brasile, con un finanziamento del Banco Uruguaiano ha avviato un' attività che gli permette di proporre sul mercato interno la "ricicletta", ovvero una bici realizzata dagli scarti di milioni di bottiglie raccattate nelle discariche. Le bici sono assemblate senza saldature e vernici e con abbondante impiego di Pet.
Per ora vengono vendute su Internet a circa 140 dollari, un prezzo che copre solo i costi di produzione e non genera profitti, ma Muzzi ha grandi progetti."L'idea è di raggiungere 20 milioni di persone, tutti quelli che che vivono sotto la soglia della povertà in Brasile". E intanto le sue ricerche non si fermano, l'obiettivo è creare bici sempre più leggere e sempre più economiche.
Per ora vengono vendute su Internet a circa 140 dollari, un prezzo che copre solo i costi di produzione e non genera profitti, ma Muzzi ha grandi progetti."L'idea è di raggiungere 20 milioni di persone, tutti quelli che che vivono sotto la soglia della povertà in Brasile". E intanto le sue ricerche non si fermano, l'obiettivo è creare bici sempre più leggere e sempre più economiche.
domenica 10 febbraio 2013
La prima volta di Ludovico Einaudi
Con "Walk" Ludovico Einaudi debutta nei videoclip. Per l'artista è infatti la prima volta, e per farlo ha scelto questo brano dal nuovo album "In a time lapse", con le immagini girate da Alexander Freidin-Goss di Magenta Films. Il primo febbraio è partito il tour italiano di Einaudi che proseguirà in Europa, Stati Uniti, Canada e Asia.
Ricerca Volvo su sinistri camion
Nove incidenti su dieci in cui sono coinvolti camion dipendono da fattori umani come stanchezza o eccessiva disattenzione di chi si trova al volante. E' quanto emerge da un recente studio sulla sicurezza e sugli incidenti stradali in Europa condotto da Volvo Trucks. L'indagine, realizzata dall'Accident Research Team di Volvo Trucks, si basa su dati aziendali relativi agli incidenti, nonche' su dati ottenuti da diverse autorita' nazionali ed europee e descrive il motivo per cui si verificano incidenti con i camion, la loro sequenza e le possibili azioni da intraprendere per ridurne rischi e relative conseguenza. ''Il 90 per cento degli incidenti in cui sono coinvolti camion - ha precisato Carl Johan Almqvist, Traffic and Product Safety Director di Volvo Trucks - dipendono interamente o parzialmente da fattori umani; ad esempio, quando uno o piu' conducenti dei veicoli coinvolti sono distratti o non valutano bene la propria velocita'''. In particolare, dallo studio emerge che la guida in stato di ebbrezza non e' una delle principali cause di incidenti stradali che vedono coinvolti conducenti di camion. Solo lo 0,5% di conducenti di camion coinvolti in incidenti gravi erano in stato di ebbrezza mentre per gli automobilisti la percentuale oscilla tra il 15 e il 20%. I veicoli pesanti sono coinvolti nel 17% degli incidenti mortali e nel 7% degli incidenti che comportano lesioni personali. La maggior parte degli incidenti che comportano lesioni ai conducenti di camion sono incidenti con veicolo singolo in cui il camion esce di strada. Piu' della meta' degli incidenti gravi con camion consiste in collisioni tra automobili e camion. ''Poter accedere ai fatti sugli infortuni e' prezioso per il nostro lavoro sulla sicurezza in corso, in quanto ci aiuta ad assegnare le giuste priorita' nello sviluppo del nostro prodotto. Ad esempio, abbiamo aumentato i livelli di sicurezza negli ultimi modelli di camion con una gamma di sistemi di assistenza che migliorano la visibilita', mettono in allerta il conducente o richiamano l'attenzione del conducente se vi e' qualcosa che non va'' ha spiegato Carl Johan Almqvist.
Grazie a veicoli piu' sicuri, infrastrutture migliori e un comportamento piu' sicuro su strada, il numero di incidenti mortali in Europa continua a diminuire dai primi anni '90.
Grosso 'neo' e' quello legato al corretto uso delle cinture di sicurezza: solo il 5% dei conducenti di camion morti in incidenti stradali, infatti, indossava la cintura di sicurezza.
In ogni caso la tecnologia può fornire un grande contributo alla riduzione di questi incidenti (al riguardo è illuminante il video relativo al Collision Warning with Emergency Brake che potete vedere in basso). Cosa che effettivamente ha già fatto a partire dai primi anni Novanta. Ma è necessario che anche il conducente faccia la sua parte.
Grazie a veicoli piu' sicuri, infrastrutture migliori e un comportamento piu' sicuro su strada, il numero di incidenti mortali in Europa continua a diminuire dai primi anni '90.
Grosso 'neo' e' quello legato al corretto uso delle cinture di sicurezza: solo il 5% dei conducenti di camion morti in incidenti stradali, infatti, indossava la cintura di sicurezza.
In ogni caso la tecnologia può fornire un grande contributo alla riduzione di questi incidenti (al riguardo è illuminante il video relativo al Collision Warning with Emergency Brake che potete vedere in basso). Cosa che effettivamente ha già fatto a partire dai primi anni Novanta. Ma è necessario che anche il conducente faccia la sua parte.
sabato 9 febbraio 2013
Girfriend in a coma
(L'Espresso)
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